Molti studi dimostrano che un’attività fisica regolare è in
grado di prevenire e controllare l’aumento di peso, ma soprattutto ci aiuta a
raggiungere o conservare un buon equilibrio psicofisico.
Spesso si associa l’attività fisica a fatica, sudore, si pensa
di dover passare magari ore in palestra a sollevare pesi oppure di dover
correre da soli o nuotare sempre soli in piscina, tutte attività utili e per
chi è appassionato di sport anche divertenti, ma non è così per tutti, allora
perché non proviamo a lanciarci in una frenetica salsa, o in un tango
appassionato, o in un dolce valzer?
Ebbene sì anche il ballo è considerato attività fisica e da
recenti ricerche è emerso che ha benefici su tutto l’organismo sia dal punto di
vista fisico che psicologico, in Gran Bretagna viene prescritto come antidoto
all'obesità, con il ballo si bruciano dalle 200 alle 450 kcalorie all'ora,
secondo il genere, inoltre essendo un esercizio aerobico, migliora
l'ossigenazione di tutto l'organismo. Il ballo non ci aiuta solo a bruciare
calorie, ci consente di mantenere un buon tono muscolare attraverso un costante
e moderato esercizio, dà una buona coordinazione, grazia, postura, stimola e
migliora la nostra pelle più di quanto possa fare qualsiasi buona crema. Quando
invecchiamo è una grossa sfida rimanere attivi, in modo che la nostra mente e
il nostro corpo rimangano forti e in buona salute. Ballare è un modo
meraviglioso per mantenere corpo e mente in ottima salute e la quantità di
energia che volete dedicare a questa attività dipende sclusivamente da voi.
Una delle cose più belle del ballo è che ci aiuta a muovere
anche muscoli che altrimenti non useremmo nella vita di tutti i giorni. Un
tricipite consistente è il risultato di una buona posizione di ballo , e lo
stesso vale per i muscoli delle gambe: la maggior parte delle persone hanno
muscoli frontali delle gambe piuttosto buoni , ballando però grazie a diverse
figure o particolari combinazioni di passi, vengono chiamati in causa tutti i
muscoli e non solo quelli frontali, così come vengono allenati anche gli
addominali per mantenere quel bellissimo ed elegante portamento classico dei
ballerini.
Numerosi i benefici per la nostra circolazione, per il
cuore, per le gambe (ballare aiuta a combattere la cellulite e le vene varicose).
Il livello di trigliceridi e colesterolo LDL nel sangue si abbassa, mentre il
colesterolo HDL, protettivo delle arterie, aumenta. Ballare mantiene giovani,
perché tiene in esercizio le articolazioni e aiuta a combattere l'osteoporosi.
Come tutte le attività fisiche "moderate" anche il ballo aiuta a
combattere l'insonnia. Tutti possono ballare senza limiti di età. Solo per chi
ha seri problemi alle articolazioni, al sistema cardiocircolatorio o
respiratorio, è bene, prima di iniziare un corso di ballo, consultare il medico
curante.
Vantaggi anche per la nostra MENTE, la danza è euforizzante:
il movimento e la musica, infatti, aiutano a elevare il livello di endorfine
nel sangue, le sostanze che danno il buonumore. Ci si rilassa, perché la
concentrazione sui movimenti distrae dalle preoccupazioni. Aiuta a vincere la
timidezza e permette di fare conoscenza più facilmente. Il ballo permette di
esprimere la propria creatività e la propria personalità. Ha quindi una valenza
positiva anche dal punto di vista sociale. Imparare a ballare e affinare la
tecnica "modella" il carattere perché aiuta a porsi degli obiettivi e
a raggiungerli grazie alla costanza. E’ bene inoltre sottolineare che il ballo
migliora la composizione corporea come dimostra lo studio eseguito su 30
ballerine di sesso femminile, di età compresa tra 17,4 + / - 2,01, a cui sono
stati misurati i parametri antropometrici (peso, altezza, Body Mass Index e
composizione corporea mediante impedenziometria) e un gruppo di controllo di 30
femmine "non atletiche", con età media di 18,00 anni Mihajloviæ B,
Mijatov S.
Danzare fa bene allo spirito e alla salute, anche in terza
età. Lo dimostrano due studi condotti dai ricercatori della Washington
University e dell'Albert Einstein College of Medicine di New York che sono
giunti alle stesse conclusioni: ballare è un vero toccasana per le persone
anziane.
Lungo l’elenco dei benefici del ballo: migliora il controllo
muscolare, favorisce l’elasticità delle articolazioni e può addirittura
ritardare il manifestarsi di sintomi del morbo di Alzheimer o di Parkinson.
I ricercatori nordamericani sono partiti dall’assunto,
dimostrato da precedenti studi, che danzare faccia certamente bene allasalute
fisica: rafforza le ossa e i muscoli, aumenta la salute cardiovascolare e
polmonare, dona una maggiore elasticità nei movimenti. Ma questa pratica ha un
effetto positivo anche sul cervello? I ricercatori hanno risposto all’unisono.
Gli scienziati di Washington hanno arruolato 38 pazienti
anziani con il morbo di Parkinson e li hanno divisi in due gruppi: il primo ha
fatto 20 lezioni di tango argentino della durata di un’ora, il secondo ha fatto
altrettante sedute di stretching ed esercizi mirati.
Al termine del follow-up, i risultati hanno mostrato che
tutti i pazienti manifestavano un miglioramento nella Unified Parkinson's
Disease Rating Scale Motor, un punteggio che valuta l’andamento della malattia
in relazione al movimento, ma solo gli anziani che si erano cimentati nel tango
mostravano anche un netto miglioramento nel punteggio ottenuto al test Berg
Scale, quello che valuta lo stato dell’equilibrio statico e dinamico, e al test
Timed Up and Go, che analizza la capacità di eseguire movimenti complessi, come
girare attorno ad una sedia, sedersi, alzarsi.
Gammon Earhart, autore dello studio, ha spiegato sulle
pagine del Journal of Neurologic che il tango aiuta ad allenare alcune abilità
psicomotorie, come l’equilibrio dinamico: dover seguire il partner e le brusche
alternanze dei movimenti è un ottimo esercizio per mente e corpo!
Alla medesima conclusione giunse, qualche anno fa, anche un
gruppo di ricercatori dell’Albert Einstein College of Medicine diNew York che
prese in esame persone anziane, affette da morbo di Alzheimer, che vennero
seguite per ben 21 anni. L’obiettivo dei ricercatori era di studiare quali esercizi o attività
sportivepotessero contrastare lo sviluppo della demenza.
Risultato: quasi nessuna delle attività fisiche prese in
esame (come andare in bicicletta, nuotare o giocare a golf) sortivano un
qualche effetto positivo, tranne il foxtrot. Questo ballo di coppia sembra
ridurre del 35% il rischio di demenza e, se si balla tre volte alla settimana,
la riduzione del rischio può arrivare addirittura al 76%.
Anche in questo caso il merito sarebbe del tipo di
movimento: passi lenti alternati a passi veloci in un ritmo particolarmente
scadenzato. Secondo gli esperti, mantenendo elastico e attivo il cervello si
può aumentare o mantenere costante il numero di connessioni tra i neuroni e
quindi conservare una certa ricchezza cognitiva, a dispetto dell’età e delle
demenze.
Negli ultimi anni stanno prendendo sempre più piede i balli
di origine latinoamericana. Questi non sono solo un piacevole passatempo, ma
sono molto utili per tutto l’organismo; la danza, infatti, ha molte
potenzialità terapeutiche, che si sono sviluppate nelle differenti forme di
“danza-terapia”
La danza è un importante strumento di espressione globale
della persona. La sua capacità di sostenere il benessere era già nota in molte
popolazioni primitive che attraverso i balli tradizionali mimavano i propri stati
affettivi individuali o di gruppo. L’uso delle potenzialità terapeutiche della
danza in una forma più sistematica risale a tempi più recenti in cui si sono
sviluppate diverse forme di “danza-terapia” che comprendono metodi che
utilizzano il movimento del corpo, in modi più o meno strutturati e in
relazione ad obiettivi diversi. All’interno delle varie tipologie di
“movimento-terapie” sono compresi pertanto differenti approcci, tutti
accomunati dal riconoscimento del rapporto che unisce mente e corpo.
Ballare è, quindi, diventato un’alternativa efficace e
divertente alla palestra.
Il movimento fisico riesce infatti più facile e divertente,
se a far da contorno e a scandire il ritmo, è la musica. In nome della ‘forma
fisica’ si attinge alle tradizioni di tutto il mondo che forniscono numerosi
esempi di ginnastica-danza; è ad esempio il caso della capoeira brasiliana,
così diffusa negli ultimi anni anche da noi, che allude, mimando colpi, finte e
parate, ad un combattimento senza altre armi se non il corpo.
A farla da padrona - sia nelle palestre sia nei corsi - sono
comunque i balli latino-americani (merengue, salsa, bachata, samba ecc.) che
con i loro movimenti permettono di migliorare il tono muscolare generale, di
tonificare i glutei e gli addominali, di snellire gli arti inferiori e di
donare elasticità della schiena.
Tango, liscio, valzer, balli sudamericani e africani
diventano così lo strumento per star meglio, la scusa per occuparsi di se
stesse lontani dalla ripetitività degli attrezzi e dall’umidità della piscina.
Anche la più seducente danza del ventre ha un effetto
benefico; con i movimenti rotatori, dolci e continui del bacino, consente alle
vertebre un benefico movimento e una distensione verso l’alto. Gli arti, sia
quelli superiori sia quelli inferiori, si muovono anch’essi in modo uniforme e
sintonico, consentendo un buon utilizzo anche della muscolatura dei glutei.
Infine la rotazione del capo da entrambi i lati consente di restituire
benessere a chi è afflitto da dolori cervicali.
Inoltre, il ballo è un’attività ideale a tutte le età e per
entrambi i sessi.
I benefici fisici che si ottengono grazie al ballo sono
molti; - aiuta a bruciare calorie;
- modella e rende armonico il corpo intero;
- aumenta la coordinazione e aiuta ad acquisire armonia e
scioltezza.
- aumenta l’elasticità delle articolazioni;
- aiuta a prender coscienza del proprio corpo e a muoversi
con maggior scioltezza, mantenendo una postura corretta.
Un ultimo beneficio è dato dal fatto che la danza esercita
la memoria in modo estremamente naturale, dato che, quantomeno nella fase di
apprendimento, è necessario concentrarsi molto per ricordare le varie sequenze
e i vari passi.
Oltre ai vantaggi di tipo fisico, se ne ottengono anche di
psicologici: infatti a ritmo di musica, lo stress si allenta e il benessere
psicofisico aumenta.
bisogna però ricordare che anche a questa ‘disciplina’ ci si
deve avvicinare in modo graduale: si deve iniziare sempre dopo aver effettuato
un accurato controllo medico (pressione, funzionalità cardiaca ecc.), e in
maniera graduale. Solo dopo qualche tempo, quando il fisico si sarà abituato
all’esercizio, ci si potrà applicare per un periodo di tempo maggiore. Inoltre
se si vogliono ottenere risultati duraturi, serve costanza: non bisogna
smettere appena ottenuti i primi risultati.
Fonte: http://www.studiodimensionedanza.net/1/danza_e_benessere_2765563.html