venerdì 24 novembre 2017

20 novembre: Giornata Internazionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Lo sport è un diritto.

Il 20 Novembre del 1989 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Da allora, ogni anno il 20 novembre è stata riconosciuta come la Giornata Internazionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.



Si tratta di una data importante, come importanti sono i diritti elencati nei 54 articoli del documento: i bambini hanno diritto alla vita, ad avere un nome, alla salute, allo studio, al gioco…ricordarsene sembra banale: tutti dovremmo conoscere questi principi, per metterli in atto e difenderli ogni giorno.

Sono tanti punti importanti esposti all’interno della Convenzione, tra cui spunta anche l’importante “diritto allo sport”. Vediamoli insieme.

Diritto di fare sport
Punto fondamentale dell’intero testo: lo sport è un diritto. Lo sport rientra tra le attività ricreative e culturali di un paese e per questo deve essere accessibile a tutti, bambini inclusi. Le politiche sociali dovrebbero ricordarsene sempre e dare la possibilità a tutti i bambini di accedere all’attività fisica.

Diritto di divertirsi e di giocare
Il primo punto riprende l’art. 31 della Convenzione dell’89, che recita: “Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica”. Questo perché lo Sport può essere per il bambino fonte di gioco, di condivisione con i pari, di socializzazione, di svago e quindi di divertimento!

Diritto di praticare sport in assoluta sicurezza
I bambini hanno il diritto di vivere lo sport senza pressioni agonistiche, senza essere spinti all’uso di integratori, e liberi da un eccessivo controllo (per esempio per paura che possano sudare, prendere freddo o ammalarsi..) Devono essere prese in considerazione le strutture in cui l’attività si svolge e alla loro organizzazione, richiamando al rispetto delle norme di sicurezza, delle procedure di soccorso, e della regolamentazione medico-sportiva (visita di idoneità, certificato agonistico…).

Diritto di essere circondato e preparato da personale qualificato
I bambini hanno diritto all’assistenza di professionisti che abbiano a cuore la loro salute; che suggeriscano regole per una corretta alimentazione. Allenatori competenti evitano allenamenti ed esercizi sbagliati che possono provocare infortuni o sovraccaricare il fisico in crescita di bambini e ragazzi. Inoltre possono intervenire efficacemente in caso di infortunio. È fondamentale anche un’attenzione agli aspetti psicologici dell’età evolutiva, perché lo sport è un fattore importantissimo nello sviluppo dell’autostima e per la formazione della personalità di bambini e ragazzi. L’esperienza corporea, la competizione, lo stare in gruppo, il confronto con i pari e con l’adulto sono tutti fattori importanti per una sana crescita psicologica.

Diritto di seguire allenamenti adeguati ai suoi ritmi e di avere i giusti tempi di riposo
Nei bambini, soprattutto i età prescolare, viene considerato lo sport come svago e divertimento, ma man mano che crescono, la situazione può cambiare. Lo sport giovanile può essere imposto con pressioni eccessive sui piccoli atleti. Per esempio, pensiamo agli sport in cui l’agonismo è molto precoce come la ginnastica ritmica e artistica, i tuffi.. Lo sport deve svolgersi in un clima psicologicamente sereno, in allenamento come in gara: i bambini hanno diritto a tempi di riposo adeguati, ad essere trattati con rispetto, a riprendersi in modo adeguato dagli infortuni.

Diritto di misurarsi con giovani che abbiamo le sue stesse possibilità di successo e di partecipare a competizioni adeguate alla sua età
L’attività di allenamento e, soprattutto, le competizioni dovrebbero tener conto non solo dell’età cronologica ma anche della maturità puberale, del livello di allenamento, di alcune caratteristiche fisiche quali peso e altezza (soprattutto per gli sport di contatto quali arti marziali, rugby, calcio), per avere le stesse probabilità di divertimento e di successo. Strutturare competizioni e campionati adeguati all’età e al livello significa tutelare il processo evolutivo, evitando anticipi, carichi eccessivi o vittorie troppo facili, con conseguenti perdita di motivazione ed entusiasmo e con il rischio di abbandono precoce.

Diritto di pari opportunità
Tutti i bambini hanno il diritto di partecipare. Non è corretto tenere alcuni bambini sempre in panchina o addirittura non convocarli proprio. Il risultato agonistico dovrà essere preso in considerazione più avanti, quando i ragazzi saranno cresciuti e avranno maggiori strumenti per capire le scelte tattiche del coach. Di nuovo si pone il problema dello sviluppo dell’autostima: come si sente un bambino a stare sempre in panchina? Come spiega a se stesso la scelta di non essere mai messo in campo?

Diritto di non essere un campione
Ultimo, ma non ultimo. Forse il più importante. I bambini non devono essere sempre dei campioni, fare sport e competere significa vincere e perdere. Imparare a perdere è importante, è un valore fondamentale che può essere trasmesso e appreso proprio attraverso lo sport. Ogni bambino ha diritto a ricevere complimenti e riconoscimenti anche per l’impegno e la lealtà con cui affronta una gara, aldilà del risultato.

Per noi vale un diritto che sta alla base di tutto, 
che si tratti di sport oppure no:

i bambini hanno il diritto di essere felici!

martedì 21 novembre 2017

A tu per tu con le nostre associazioni: MCM ed il modellismo.

Oggi vi presentiamo una nuova associazione: l'ASD MCM Modellismo di Ciserano. 
Diamo voce a Valentina Zanni, che ci racconta di più sul modellismo e sulla sua associazione.




- Ciao Valentina, parlaci un po’ della tua associazione. Di cosa si occupa e qual è il vostro obiettivo?
Ciao, che dire, è un associazione “appena nata” si occupa di modellismo radiocomandato, per la precisione automodellismo radiocomandato elettrico stradale.
Di obbiettivi ne abbiamo parecchi ma il principale è di far conoscere questo sport al maggior numero di persone e magari riuscire ad organizzare un corso per tutti quelli che vogliono avvicinarsi.


- E’ un mondo che forse non tutti conoscono, quello del modellismo. Puoi dirci di più?
in effetti è un mondo un po' a sé Il modellismo lo si può suddividere in due grandi gruppi: statico e dinamico. Quello STATICO è tutta quella parte di modellismo fermo o come dice il nome STATICO eccone alcuni esempi: modellismo navale, automodellismo. la nostra associazione si colloca invece in quello DINAMICO ovvero tutto quel modellismo che si muove, tipo il modellismo ferroviario, l’aereomodellismo e il nostro automodellismo rc. I nostri AUTOMODELLI sono modellini di auto spinti da un motore elettrico e comandati a distanza tramite un RADIOCOMANDO.


- Ritieni che la vostra disciplina si rivolga principalmente ad una determinata fascia d’età o può coinvolgere tutti?

la nostra disciplina non ha fasce d’età perché abbiamo associati dagli 8 anni in su, anche se la maggior parte dei bambini che praticano questa disciplina è perché il papà o un famigliare la pratica. il nostro obbiettivo è di riuscire a far conoscere questo sport anche a chi non ha parenti o amici che la praticano. 


- Organizzate eventi? Avete in programma gare o manifestazioni nei prossimi mesi?
si eventi ne organizziamo, il prossimo in programma è una gara che si svolgerà l’8 dicembre.


 -E’ il vostro primo anno con ASI. Cosa vi aspettate dal vostro Ente di Promozione Sportiva?
cosa ci aspettiamo? beh ovviamente un po' di pubblicità riguardo la nostra attività, e perché no poter organizzare un campionato italiano per automodelli.




Se il mondo del modellismo vi ha incuriositi, vi consigliamo di far visita alla sede dell'associazione, che si trova a Ciserano in via A. Gramsci. 
Seguite la MCM sui canali social per restare aggiornati sulle novità e gli eventi!


martedì 14 novembre 2017

A tu per tu con le nostre Associazioni: Dharma e lo Yoga.

Abbiamo intervistato Elisabetta Fiori, portavoce ed insegnante dell'ASD Dharma. Scoprite con noi di cosa si occupa e qual è la loro filosofia.
Ciao Elisabetta, parlaci un po’ della tua associazione. Di cosa vi occupate e qual è il vostro obiettivo?
Ciao! Dharma Asd si occupa di diffondere la cultura del benessere attraverso la pratica dello yoga integrale. Io personalmente mi occupo di diffondere lo yoga della tradizione secondo il metodo Satyananda. 

Com’è iniziata la nuova stagione sportiva? 
Molto bene! Abbiamo numerosi nuovi iscritti sia nella sede principale a Osio sotto che nello spazio che abbiamo presso il Comune di Sotto il Monte.

Avete introdotto delle novità rispetto agli anni passati?
Ci sono molti più orari disponbili e tanta flessibilità nella modalità di abbonamento. 

Avete in programma qualche evento nei prossimi mesi?
Si organizziamo sia seminari di approfondimento sulle pratiche dello yoga integrale. In più per i soci organizziamo delle uscite in montagna o al mare in cui pratichiamo yoga più volte al giorno, per approfondire la pratica nella quotidianità.

Negli ultimi mesi si è discusso molto sul mantenere o no lo Yoga all’interno delle discipline sportive riconosciute dal Coni. Cosa ne pensi a riguardo? 
Penso che sia vero che lo yoga non possa essere considerato uno sport, tuttavia nelle nostre pratiche noi utilizziamo il corpo per renderlo sano e forte proprio come molte altre discipline sportive. La struttura delle associazione sportive ci permette di avere una maggiore tutela assicurativa per i nostri soci e per gli insegnanti ai quali viene correttamente riconosciuto il loro impegno.

Un tema molto trattato ultimamente è l’interesse dei giovani per lo sport, che negli ultimi anni sembra in calo. Cosa si potrebbe fare secondo te per avvicinare i giovani allo sport, al di là delle classiche proposte (calcio, pallavolo, basket…)? Potresti consigliare la disciplina trattata dalla tua associazione anche ai ragazzi?
Per quanto riguarda lo yoga stiamo vivendo un momento di grande popolarità che ha portato anche a delle deviazioni preoccupanti. Allo stesso tempo però si è diffuso anche sulle fasce d'età dei giovani appunto introducendoli ad una nuova consapevolezza rispetto al corpo e a quello che ci sta dentro.
Lo yoga non sostituisce le attività sportive ma può essere un utile complemento per approfondire anche altri aspetti di se stessi..oltre che a far fare un pò di stretching ai ragazzi che sono spesso seduti!

Da alcuni anni sei con Asi. Qual è il tuo rapporto con l’Ente, ed in generale come ti trovi? Lo consiglieresti?
Il mio rapporto con Asi Bergamo è molto positivo. La relazione con i responsabili provinciali è di stretta collaborazione - dalle attività amministrative a quelle di consulenza. Alessia e Manuel sono molto proattivi e disponibili.

Seguite Elisabetta e Dharma ASD sui canali social per rimanere aggiornati sulle loro attività!

giovedì 9 novembre 2017

Lo sport come terapia per ridurre tensioni, ansie e preoccupazioni quotidiane

Fare sport non significa solo bruciare calorie ed energia fisica , ma far “circolare energia mentale” con importanti benefici sia nel corpo che nella mente. Lo sport può essere un importante mezzo per ridurre lo stress e le tensioni quotidiane. 

Senza dubbio lo stress è uno dei temi più abusati, tuttavia, gli usi e gli abusi non devono far perdere di vista come l’autentico stress psicologico è tutt’altro che raro, in un momento ,poi, come quello che il nostro paese sta attraversando, in cui l’ insicurezza economica e le difficili condizioni di lavoro producono malcontento e varie forme di malessere. 

Quando è troppo intenso può far male, ma nello stesso tempo è utile ed aiuta a proteggersi dalle malattie. 

Lo stress e l’ansia sono risposte sane e funzionali che il corpo mette in atto per affrontare situazioni difficili e momenti di crisi: sono alleati utili alle attività professionali e non, perché aiutano a mantenere focalizzata l’attenzione e a concentrarsi sui compiti a cui ci si deve dedicare. Se però lo stato di tensione dovuto all’ansia e allo stress sono prorogati oltre misura, se la vita che viviamo ci costringe a sopportare preoccupazioni economiche o di salute, per periodi protratti nel tempo, senza punti di appoggio o valvole di sfogo, allora tutto questo si ripercuote sul fisico e li finisce per scaricarsi. L’effetto è la crescita dello stress, nel suo volto più scuro e buio, cioè, nella sua capacità di farci ammalare. 


Il meccanismo psicofisiologico dello stress. 

Il meccanismo psicofisiologico attraverso cui lo stress influisce sul corpo è molto complesso. Quale che sia la molla che fa scattare lo stress, questo mette in moto una risposta complessa che chiama in causa più di mille reazioni biochimiche nel cervello e nel resto del corpo. Tutti questi cambiamenti sono mediati dal sistema nervoso, endocrino ed immunitario. 

Quando il corpo è sotto stress il Sistema Nervoso Centrale invia attraverso l’ipotalamo (piccola ma importante struttura cerebrale posta alla base del cervello) un messaggio o una comunicazione al Sistema Nervoso Autonomo. Questo prepara il corpo ad affrontare lo stress attraverso un aumento di produzione di adrenalina nel sangue. La produzione di adrenalina porta in scena l’ipofisi (centro regolatore degli ormoni) che a sua volta attraverso un complicato sistema di ghiandole, ormoni e neurotrasmettitori libera cortisolo. 

Lo scopo complessivo di questo intricato circuito biologico è produrre il cortisolo. Il cortisolo è la sentinella che dà l’allarme preparando il corpo ad un’azione impegnativa alterando il metabolismo delle risorse disponibili. Lo stress incomincia a far pagare il suo prezzo, quando il livello di cortisolo ha degli sbalzi continui e finisce per rimanere alto in permanenza. In queste condizioni il cortisolo ha un effetto negativo sul sistema immunitario abbassandone la resistenza. Una volta compromesso il sistema immunitario, il nostro sistema naturale di difesa, lo stress diventa la strada per ammalarsi. 

Il circuito descritto è l’estrema sintesi di un processo molto complesso e sofisticato in cui sono coinvolti centri e strutture cerebrali centrali e periferiche, ghiandole endocrine, ormoni e neurotrasmettitori. 

Il funzionamento di questo sistema presuppone importanti connessioni neuronali ed ormonali tra la mente ed il corpo. 

C’è un dialogo costante tra la mente ed il sistema immunitario. La psico-neuro-endocrino immunologia ha confermato come pensieri e sentimenti hanno ripercussioni potenti su salute e malattia: le emozioni negative possono far ammalare, le emozioni positive sono in grado di guarire. 


Cosa succede quando facciamo sport? 
Gli effetti di una costante attività fisica sono molteplici, tanto fisici quanto psichici. Fare sport non significa solo bruciare calorie ed energia fisica, ma far “circolare energia mentale”.

Tutti sappiamo che praticare sport ed esercizio fisico in modo costante aiuta a stare bene in salute ed è un mezzo importante per la prevenzione di molte malattie. 

Il movimento fisico previene innanzitutto il rischio di infarto, riduce il rischio di cardiopatie ischemiche e migliora la prognosi di chi ha subito un infarto. Fare esercizio fisico abbassa i valori del colesterolo cattivo e aumenta i valori del colesterolo buono, migliora la pressione arteriosa in chi soffre di ipertensione e la glicemia nei soggetti diabetici. 

Inoltre, chi pratica sport gode di molti altri benefici, perché rafforzati dall’attività fisica, i muscoli sono più forti e le articolazioni più flessibili: questo rende meno soggetti a dolori muscolari. 

Meno spazio viene dato ai benefici che il movimento ha sulla salute mentale.

Muoversi, nuotare, camminare, correre fa “respirare” in modo diverso il tuo corpo e la tua mente liberando gli stessi da tossine e tossicità che impediscono la libera circolazione di un’energia vitale che ciascuno di noi possiede.
 

Per rendere l’idea di ciò che accade prova ad immaginare cosa succede se si immette carburante sporco in una macchina. Questo intasa i filtri impedendo agli stessi di far passare il carburante al motore per consentire alla macchina di partire. Vanno dunque puliti i filtri in modo che il carburante possa passare. 

L’accumulo di tensioni, preoccupazioni e pensieri negativi è l’equivalente del carburante sporco che intasando i “filtri” del nostro corpo impedisce all’energia di circolare e di fare il suo lavoro. 

Lo sport mette in circolo nuova energia e questa rigenerazione attiva stati mentali che riducono gli effetti dell’ansia, delle tensioni e preoccupazioni quotidiane. Canalizza, inoltre,la rabbia e l’aggressività che si ferma nel nostro corpo sottoforma di disturbi gastro –intestinali o umore depresso. La circolazione dell’energia migliora il sonno, “dormi meglio e di più” , accelera il metabolismo migliorando molte funzioni del nostro organismo. Lo sport interrompendo una routine quotidiana, distrae, in questo senso allontana le preoccupazioni. 

Come lo stress e le emozioni negative attaccano il sistema immunitario, allo stesso modo, esprimere sentimenti e pensieri positivi, attivare stati mentali nuovi coinvolgendo parti del corpo come avviene attraverso esercizi di rilassamento oppure praticando sport, promuove uno stato di salute che giova al sistema immunitario ed aumenta le difese. Il circuito attraverso cui avviene tutto ciò è quello descritto nelle righe precedenti. In questo caso il cervello secerne una particolare classe di sostanze, le endorfine, che sono oppioidi endogeni, cioè sono mediatori chimici dall’effetto analgesico, euforizzante, anti-ansia, antiaggressivo e soprattutto immunostimolante. Ecco perchè fare sport ci “protegge”. 

Non è importante il tipo di sport, sceglierai tu qual’ è lo sport che può aiutarti! 

Se non hai mai praticato sport, prova a fare una passeggiata, poi “ascolta” il tuo corpo e su queste sensazioni prova a costruire il tuo percorso e a cambiare stile di vita.

venerdì 3 novembre 2017

Asi e Unicef uniti in progetto Scuola per portare 'Fair play' tra ragazzi




Sarà soprattutto un fumetto a portare nelle scuole italiane il Fair play grazie al Progetto S.C.U.O.L.A., acronimo per Sport Corretto Unito Onesto Leale Atletico, realizzato da Asi, Associazioni sportive e sociali italiane, in collaborazione con Unicef Italia e con il patrocinio del Coni. Presentato oggi a Roma alla stampa, il progetto mira a coinvolgere ragazzi e ragazze tra gli 8 ed i 13 anni delle scuole elementari e medie che aderiranno, per indurli ad abbracciare modi di comportamento e valori eticamente corretti.


Valori etici trasmessi attraverso sport, gioco e fumetto. È quest’ultimo il più originale strumento didattico individuato per realizzare l’iniziativa avviata con l’anno scolastico 2017/18 e sperimentata dall’Istituto comprensivo Dante Alighieri di Roma. Cornelius Pallard è infatti il protagonista di un fumetto appositamente realizzato; è un professore saggio simbolo di tutti i valori etici, nonché presidente del Comitato Normativo Intergalattico, il CO.N.I. Cornelius è venuto insieme ad altri amici dalla lontana Galassia del Fair Play, per dar vita a tante storie avventurose e divertenti che insegneranno ai ragazzi quale è il 'gioco giusto' nella vita.

Grazie ai personaggi del fumetto, ai docenti delle scuole aderenti ed ai genitori dei ragazzi e delle ragazze coinvolte, con Progetto S.C.U.O.L.A. verranno veicolati valori importanti: il rispetto di se stessi e della propria salute, delle regole, delle diversità, l’integrazione e la solidarietà. La riuscita dell’iniziativa dipenderà non solo dalla capacità di interessare e divertire i giovani, ma anche dalla loro disponibilità a lasciarsi coinvolgere. 

I ragazzi avranno a disposizione un sito web con cui esplorare la Galassia del Fair Play (corneliuspallard.com), un blog (pallard.blog), con cui i più grandi potranno proporre riflessioni ed articoli ed infine una pagina Fb (Pallard e la Galassia del Fair Play) per condividere video, immagini, aneddoti e tante curiosità.

Interpellato da Marcel Vulpis, direttore di SportEconomy in veste di moderatore, è stato il presidente Asi Claudio Barbaro ad inaugurare le riflessioni sul progetto: "L’assenza dello sport nelle scuole è la causa principale della debolezza della cultura sportiva nel nostro paese. Con questo progetto incentrato su etica e fair play, nonché con la nostra azione quotidiana di Enti di Promozione Sportiva, Asi vuole dare il suo contributo. Ringraziamo Unicef Italia per averci affiancato in questa iniziativa e per aver rafforzato la componente solidaristica che per noi di ASI è la caratteristica e il valore aggiunto dello sport”. “Il nostro Progetto S.C.U.O.L.A. nasce da una base visionaria -ha continuato Mauro Grimaldi, autore del progetto e vice presidente Lega Pro- Crediamo che lo sport abbia una potenza tale da riuscire a creare valore sociale e aggregazione. Per questo lo abbiamo scelto per veicolare messaggi correttivi rispetto a quelli sbagliati cui nella vita di oggi sono sottoposti i nostri ragazzi, un target particolarmente delicato. 
Ecco il senso del claim dell’iniziativa: 'Il rispetto si impara giocando'".

Per spiegare come Unicef Italia si è interfacciata con l’iniziativa, è intervenuto Nicola Brotto, responsabile dello sport per l’agenzia dell’Onu che si occupa di promuovere i diritti e migliorare le condizioni di vita dei bambini e delle bambine di tutto il mondo. "Il Progetto S.C.U.O.L.A. ci rappresenta. Noi ci occupiamo di infanzia e adolescenza e lo sport è negli ultimi venti anni lo strumento principe per affacciarsi a questo mondo. Ci siamo anche riconosciuti nel metodo: l’iniziativa è costruita attraverso la partecipazione dei ragazzi". Infine l'ex campione mondiale dei superwelter Nino Benvenuti: “In ciascuno di noi risiede un potenziale atleta, ma ci vuole qualcuno che ti aiuti a tirarlo fuori. E’ stato così per me: non sapevo che il pugilato sarebbe stato il mio sport, ma grazie all’aiuto di chi mi stava accanto mi sono accorto che mi faceva esprimere al meglio. La scuola è il mezzo con cui si può arrivare a farsi capire. Ecco perché mi piace questo progetto”.

Fonte: adnkronos